“ATENA NIKE DEA DELLA VITTORIA”

    Atena … rappresenta il mondo dell’azione, ma non dell’azione rude e impulsiva, bensì dell’azione ponderata, che conduce con certezza mediante la sua chiara coscienza verso la vittoria.

Atena
( Immagine presa da Internet )

    E’ per l’appunto la vittoria a rendere il suo mondo perfetto. Nella città che prese il suo nome, venne chiamata ella stessa Nike, e la celebre statua fidiaca  della Parthenos portava nella mano destra un’immagine della dea della vittoria. Nike, “la dispensatrice di dolci doni, che nel raggiante aureo Olimpo a fianco di Zeus decide per gli dei e gli uomini del successo della nobile attività” ( Bacchilide, Epinici, 11, 1 sgg. ), ubbidisce al cenno di Atena. Nello Scudo di Eracle esiodeo, prima che cominci la battaglia, la dea salta sul carro di Eracle “tenendo vittoria e gloria nelle mani divine” (339 ).

Ricostruzione pittorica della statua di Atena realizzata da Fidia
( Immagine presa da Internet )

  

Ella è dunque presente in ogni lotta virile di grande stile. Ma l’uomo deve sapere che grandezza e trionfo sono manifestazioni della divinità. Chi rifiuta l’aiuto della dea e confida solo nelle proprie forze va in rovina per opera della stessa potenza divina ( cfr. Sofocle, Aiace, 758 sgg. ).

    … Ella è il senso e la realtà di tutto un mondo in sé compiuto : del limpido, arduo e glorioso mondo virile del progettare e realizzare, che si compiace nella lotta. Questo mondo include in sé pure il femminile. Ma la donna Atena non è l’amante o la madre, non la danzatrice o l’amazzone, bensì la donna dotata di saggezza e di industriosa creatività…

   …Ella è la valorosa immediatezza, la presenza di spirito risolutiva, l’azione rapida. Ella è la sempre vicina. (pagine 66 – 67 )

   … Canti e sculture la mostrano a fianco dei più prodi guerrieri. Ercole, Tideo, Achille, Odisseo e molti altri eroi si affidano a lei. Sentono il suo afflato divino nel momento decisivo, e sovente nell’entusiasmo del rischio supremo ella si presenta in carne ed ossa ai loro occhi. Getta lo sguardo sul suo eroe, indica il fine, presta ella medesima il suo braccio divino, ed ecco avvenire l’incredibile : un sorriso della dea saluta la vittoria dell’impavido. Dove c’è riflessione, dove il prudente chiede consiglio, Atena vigila dietro di lui, ed il pensiero giusto è una sua ispirazione…

    Nel famoso dialogo con Odisseo ( Odissea, 13, 287 sgg. ), nel quale Atena si dà a conoscere come dea, ella risponde ai lamenti dell’eroe confidandogli di non essersi mai dimenticata di lui e dichiara espressamente che è lo spirito superiore del suo prediletto a esserle caro e a legarla tanto saldamente a lui. La dea dagli occhi chiari non poteva essere lontana da colui che è il più assennato ed astuto degli uomini ( 296 sgg. ).

   

Ulisse e Penelope
( Immagine presa da Internet )

Bibliografia :

GLI DEI DELLA GRECIA

Di Walter Otto

Edizione Adelphi

L’immagine il alto in evidenza raffigura Atena sul carro della Vittoria

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