VINO E … BUONUMORE

Il piacere per l’uomo di bere vino risale all’antichità : Egizi, Fenici e Greci ne facevano un largo consumo. Con i Romani si trasformò da simbolo delle classi agiate ad alimento di consumo quotidiano. Tanta diffusione è certamente dovuta ai suoi effetti inebrianti ed euforizzanti ma, nondimeno, sono importanti le sue qualità nutriterapeutiche.

Fra le tante componenti del vino, sono due le molecole che hanno una particolare rilevanza per la nostra salute : il resveratrolo e le procianidine.

Del resveratrolo, sostanza presente in varia misura in tutti i vini, ma in particolar modo nei vini rossi, sono note da tempo le proprietà di prevenzione dell’aterosclerosi e delle neuropatie, tra cui anche l’Alzheimer. Oltre a ciò, recenti esperimenti effettuati su animali da laboratorio hanno dimostrato che ha un affetto inibitorio sulla formazione dei tumori.

Le procianidine sono dei potenti polifenoli vasoattivi che rendono il vino rosso cardioprotettivo – ovviamente di buona qualità e consumato in dosi modeste ( circa 1 bicchiere a pasto ). Per provarlo scienziati  britannici hanno coltivato cellule del sistema cardiocircolatorio e le hanno esposte a 165 differenti vini; ciò ha consentito loro di individuare nelle procianidine il costituente fenolico del vino responsabile dell’effetto salutare sul sistema cardiovascolare.

CIBO PER LA MENTE

I polifenoli contenuti nel vino, presenti anche nella frutta e nella verdura, a detta dei ricercatori, sono un vero e proprio “cibo per la mente”, importantissimo per mantenere giovane il cervello e rallentare l’invecchiamento delle cellule del sistema nervoso, una delle maggiori cause che portano a malattie come Alzheimer o Parkinson.

Uno studio condotto da ricercatori del Dipartimento di anatomia umana dell’Università di Milano in collaborazione con il Dipartimento di neuroscienze-farmacologia dell’Università di Pisa, ha dimostrato che nel vino bianco sono presenti due polifenoli, il tirosolo e l’acido caffeico, che esercitano un’importante funzione di prevenzione dei fenomeni infiammatori responsabili di malattie come l’artrite reumatoide e l’osteoporosi.

Ma sono tante le ricerche che confermano gli effetti positivi sulla salute sia del vino bianco che del vino rosso, vediamone alcuni :

BERE MODERATAMENTE VINO

PROTEGGE DALLA DEMENZA SENILE

Nell’ambito del progetto “ILSA” ( Italian Longitudinal Study on Aging – Studio Longitudinale italiano sull’invecchiamento ), il dottor Vincenzo Solfrizzi della Sezione di geriatria dell’università di Bari insieme al dottor Francesco Panza hanno eseguito uno studio dal quale è  emerso che il vino può rallentare la progressione verso la demenza senile di persone a rischio : i soggetti che assumono circa un bicchiere al giorno di vino ( 150-180 cc ) hanno un rischio di ammalarsi ridotto  dell’85% rispetto ai non assuntori.

Lo studio, pubblicato sulla prestigiosa rivista Neurology, ha coinvolto 1566 anziani di età compresa tra i 65 e gli 84 anni, dei quali 1445 sani e 121 con una lieve forma di declino cognitivo, condizione associata al rischio di ammalarsi di demenza senile. Gli esperti hanno analizzato i loro consumi di bevande alcoliche e collegati questi dati col rischio di ammalarsi di demenza senile. E’ emerso che, mentre il consumo moderato di alcolici non sembra aver significativo potere protettivo contro la demenza nei soggetti sani, per il gruppo più a rischio, vale a dire coloro che erano affetti da lieve declino cognitivo, un bicchiere di vino al giorno, è risultato molto protettivo. Il che equivale a dire che il loro rischio è ridotto dell’85% rispetto ai non bevitori.

IL VINO ROSSO PROTEGGE DAL CANCRO

Uno studio sperimentale pubblicato sulla rivista scientifica Cancer Research ha rivelato il motivo per cui l’ossidante trans resveratrolo ( RES ), contenuto nel vino rosso e nelle uve ( nelle quali ha l’effetto di un antibiotico per proteggerle dalle infezioni dai funghi ) è efficace nella lotta contro alcuni tumori. Più in particolare, i ricercatori della facoltà di medicina della University of North Carolina a Chapel Hill, hanno riscontrato che il RES disattiva la proteina NF-K-B, che protegge le cellule cancerose dalla chemioterapia e dalla distruzione. I ricercatori si spingono ad ipotizzare che il RES stesso potrà forse un giorno essere utilizzato per la prevenzione e/o la terapia anti-cancro. Infatti negli esperimenti condotti con il RES su cellule umane e su cellule di topi spirimentali, gli scienziati hanno potuto riprodurre il processo che utilizza naturalmente l’organismo per uccidere le cellule cancerogene, un meccanismo di difesa che induce le cellule nocive ad una sorta di suicidio ( apoptosi ).

L’efficacia anti-cancro del vino rosso è stata accertata anche da una ricerca svolta da studiosi dalla University of Illinois che hanno appurato l’efficacia anti-cancerosa ed antinfiammatoria del RES.

Questa sostanza è presente in varia misura in tutti i vini, in particolar modo nei vini rossi, ma è abbondante anche nell’uva, nelle more, nei mirtilli. La sua maggior concentrazione nei vini rossi è dovuta al processo di vinificazione del rosso che avviene a contatto con le bucce dell’uva, che cedono al vino il loro colore e altre importanti sostanze.

Da uno 1 a 3 bicchiri al giorno, tolgono il medico di torno

Nel mese di maggio del 2007, sul British Journal Cancer è stato pubblicato un articolo su uno studio effettuato su oltre due milioni di persone/anno, condotto dal dottor N. D. Freedman ed altri, dai risultati sorprendenti.

I ricercatori hanno osservato che bevendo fino ad 1 bicchiere al giorno di vino si hanno più vantaggi di chi non beve per nulla. Invece, se si superano i 3 bicchieri al giorno si determina un incremento statistico dei tumori della testa e del collo.

Rimanendo nella fascia compresa tra 1 bicchiere e 3 bicchieri di vino al giorno una persona sana introduce nell’alimentazione una quota di antiossidanti ( resveratrolo e alcune proantocianidine ) che svolgono una potente azione di protezione dalle malattie degenerative e tumorali, contrastando efficacemente i radicali liberi.

BIBLIOGRAFIA

Tratto in parte da NUTRI IL TUO BUONUMORE di Alessandra Mattioni – Macro Edizioni