RISPETTARE IL SONNO :

SI POTENZIANO GLI ANTICORPI

La saggezza popolare afferma come il sonno sia la migliore medicina. L’osservazione attenta delle varie specie animali ci mostra come essi si fermano, si mettono a riposo, dormono, quando sono malati. Questo fatto è ampiamente confermato dalle ricerche scientifiche e si può aggiungere che : il sonno aiuta a compiere anche la migliore prevenzione verso tantissime malattie, comprese quelle virali.

Una ricerca condotta presso l’Università Carnegie a Pittsburgh, negli Stati Uniti, ha dimostrato come chi dorme poco e male abbia maggiori possibilità di ammalarsi per colpa di virus e batteri. Il risultato della sperimentazione ha stabilito che la vulnerabilità, per chi dormiva meno di sette ore a notte, era cinque volte più alta rispetto a chi ne dormiva almeno otto.

 

DI NOTTE IL SISTEMA IMMUNITARIO LAVORA MEGLIO I motivi per cui la notte si combattono meglio le malattie e si rinforza il sistema immunitario dipende dal fatto che nella fase di sonno profondo il corpo produce numerose sostanze immunoattive che migliorano anche l’efficienza dei linfociti T, i killer dei patogeni. Ciò fa una enorme differenza in caso di esposizione ai virus di tipo influenzali o a quelli in grado di aggredire le vie aeree. Per contro, sei giorni consecutivi di cattivo riposo, avviano una deplezione immunitaria. Ma non è tutto : esperti del Max Plank Institut di Lipsia, in Germania, hanno potuto verificare sperimentalmente come tutti i mammiferi siano accumunati da questa caratteristica : il rispetto di adeguate quantità di sonno assicura la giusta produzione di leucociti, i globuli bianchi, che rappresentano una delle prime difese contro le aggressioni da parte di patogeni.

 

LE ABITUDINI CHE CONCILIANO IL SONNO

Per cercare di migliorare l’approccio al sonno notturno, l’Associazione Italiana di Medicina del Sonno ha stilato un documento che serve ad adottare le giuste abitudini per favorire un buon riposo notturno ed evitare quindi i problemi di salute connessi al mancato rispetto di questa necessità. Ecco le norme più importanti.

  1. La stanza in cui si riposa non deve avere televisioni, computer e accesso ai telefonini. La luce azzurrata dei device elettronici interferisce con la secrezione di melatonina, interrompendo il sonno fisiologico. La temperatura deve essere fresca, il ricambio di aria costante e l’ambiente poco illuminato.
  2. Non si deve fare attività sportiva serale per non mettere in circolo ormoni stimolanti, che potrebbero ritardare i processi di addormentamento.
  3. Il pasto serale deve essere leggero, senza eccessi di sale, zucchero e spezie. Il processo digestivo non deve interferire con il sonno.
  4. Gli alcolici non favoriscono l’addormentamento : inducono una sonnolenza che però non consente di raggiungere il sonno profondo, ristoratore. Meglio, per rilassarsi, una tisana di tiglio, camomilla o lavanda.
  5. Il fumo di sigaretta, tra gli effetti nocivi, incide anche sulla cattiva qualità del sonno. La nicotina è una sostanza psicoattiva che mantiene svegli e inibisce l’addormentamento, oltre a peggiorare la qualità respiratoria.
  6. Bagno e doccia vanno fatti un paio di ore prima di andare a letto poiché potrebbero avere un effetto tonificante e non rilassante. Se ne ricava una sensazione di benessere che però potrebbe ostacolare un addormentamento semplice

PRATICARE SHAVASANA : IL RILASSAMENTO DELLO YOGA

Nella pratica dello Yoga prima di addormentarsi si consiglia di fare SHAVASANA. Avendo imparato a seguire le indicazioni di un insegnante esperto, si prova da soli, distesi sul letto nella posizione canonica, a calmare il respiro, fino a renderlo regolare e profondo, la mente si focalizza sul movimento respiratorio e gradualmente lascia andare tutte le perturbazioni che l’assediano, i muscoli si rilassano e si distendono. Dallo SHAVASANA si passa “spontaneamente” ad un sonno sereno e tranquillo. Praticando regolarmente lo SHAVASANA prima di andare a dormire, si sviluppa la capacità di avere un sonno più “consapevole”.

BIBLIOGRAFIA :

Tratto in parte da  RIZA n. 371 marzo/aprile 2020