ERBE AMICHE : LA MALVA

La malva è l’incarnazione della dolcezza. Non è scintillante né clamorosa, poveretta, anzi, è tutta rivestita di umiltà e di tenui mezze tinte. Questa veste dimessa non rattrista, anzi, sotto i raggi caldi del sole primaverile offre tutte le speranze e fa’ ben presagire per la nuova stagione. C’erano tempi in cui si “andava a malva” per fare il minestrone; si tornava a casa con dei bei panieri colmi e se ne facevano bollire delle gran marmitte. Le malve sono incantevoli pianticelle dai fiori lilla, rosa o violetti a cinque petali sagomati ad ala di farfalla e piccoli frutti. Pianta cespugliosa con fusto peloso, in parte eretto e in parte adagiato al terreno.

I Greci ed i Romani tenevano la malva in gran conto come verdura da tavola e come pianta medicinale. I seguaci di Pitagora la consideravano sacra perché ha i fiori sempre rivolti verso il sole : per questi saggi rappresentava il giusto equilibrio nelle passioni, equilibrio indispensabile a chi vuole conquistare saggezza, libertà e salute. Il grande poeta Esiodo, nel poemetto Le opere e i giorni, beffeggiava gli imbecilli che ignorano i tesori racchiusi nella malva. Orazio proclamava ai quattro venti di nutrirsi soltanto di olive, cicoria e malva. Cicerone, tra un comizio e l’altro, riusciva a fare addirittura delle indigestioni di malva… Carlo Magno ne decretò la coltivazione in tutti gli orti imperiali. La brava santa Ildegarda, nel XII secolo, la prescriveva per la cura di innumerevoli malattie : dalla sonnolenza e i mal di testa persistenti fino ai disturbi renali, le emorragie, il blocco dell’apparato urinario e gli avvelenamenti. Nel XVI secolo in Italia le venne riconosciuto l’appellativo di omnis morbi cioè “( rimedio ) di ogni male”.

PROPRIETA’ antinfiammatoria, astringente, calmante, emolliente, lassativa.

La malva ha virtù rare per curare tutte le malattie infiammatorie. Come poche erbe è emolliente, e pertanto predispone i tessuti traumatizzati a una pronta guarigione. In infusi, decotti, bagni, lozioni, impacchi, clisteri, cataplasmi o colliri, per uso interno ed esterno, è calmante e facilita l’eliminazione di ogni genere di tossine.

La malva è un pregevole rimedio contro la stitichezza e le infiammazioni dei delicati organi femminili. Si può dare ai bambini la radice da masticare, per proteggerli dalle malattie infettive e per rinforzare le gengive; questa stessa radice è un ottimo dentifricio per gli adulti e protegge dalle infezioni della bocca ( afte ).

AD USO INTERNO come tisana ad azione emolliente ed espettorante nella cura di bronchiti, tosse e catarro. Le foglie, consumate cotte, stimolano l’appetito e facilitano la digestione.

AD USO ESTERNO aiuta a calmare i pruriti della pelle, eliminare i foruncoli e ascessi, affrettare la guarigione degli attacchi di gotta e dei reumatismi. Nulla può eguagliare la malva come detergente della pelle, per liberarla dalle impurità, prevenire l’insorgere di acne, eliminare l’antiestetica couperose e per cancellare le macchie scure che tradiscono l’età delle persone non più giovani. Si possono praticare  clisteri per costipazioni e infiammazioni intestinali. Può essere impiegata come cataplasma contro eczemi, eruzioni cutanee e punture d’insetti.

Il decotto di fiori e foglie può essere aggiunto all’acqua per un bagno idratante.  La malva può essere usata come infuso per lavaggi e impacchi agli occhi stanchi e irritati.

ALIMENTAZIONE Le foglie di malva erano molto apprezzate in cucina come contorno alla carne, preparate come gli spinaci. I germogli e le foglie giovani si consumano crudi in insalata, cotti come verdura o finemente tritati per insaporire risotti e minestre.

BIBLIOGRAFIA

Tratto in parte da ENCICLOPEDIA DELLE ERBE – Edizioni del Baldo

Tratto in parte da IL MIO ERBARIO di Maurice Messeguè – Macro Edizioni